(corso di stampa con emulsione ai sali d'argento 2022/2025 - Fine Art Zone)
Testo critico di Augusto Pieroni
Per anni ho avuto davanti Simona, la sua sete di conoscere, le sue fotografie piene di risonanze interiori.
Questa volta, ho in mano un corpus di lavori, coerente e consistente, incentrato su temi che condivido profondamente. La concezione dell’esistenza come un flusso privo di gerarchie o finalità, l’umanissima ansia per la fine del nostro viaggio terreno, il rapporto interiore con la natura e la sua verità. Sulla crescita autoriale di Simona, nel tempo, si è saldata l’esperienza con Antonella D’Onorio De Meo: bravissima docente di camera oscura che ho avuto a lungo come collega.
Un suo tema portante sono infatti le modalità materiche e tattili di una fotografia altrimenti ormai quasi immateriale; in parallelo correvano le mie note sulla tradizione del gesto e del segno nelle arti visive. I paesaggi interiori di di-vento sono il risultato dell’ormai consolidata esperienza di Simona nell’emulsione liquida su carta cotone, del suo interesse profondissimo per le filosofie orientali, del suo rapporto empatico con la natura e della sua serena preoccupazione nei confronti dell’esistenza.
Nella selezione abbiamo prediletto le imperfezioni: non solo perché enfatizzano la tecnica artigianale di esecuzione, ma soprattutto perché l’imperfezione è la forma perfetta che prende l’esistenza. L’allestimento, coerentemente multilineare, non disegna percorsi gerarchici o racconti, ma non disdegna di indicare un flusso direzionale.
“Io di-vento” è l’unica espressione verbale che unisce diario, autoritratto e testamento. Diventare insomma è il modo in cui la vita esiste; è ciò che ognuno di noi è, ed è il nostro destino. Fotografare è creazione sulla materia già esistente, come un soffio vitale di cui è pervasa l’intera serie: un vento che agita e vivifica i rami, gli steli e i fiori.
Le fotografie di questa serie, asimmetrica ma equilibrata, imprecisa e chiarissima, dialogano con la natura che circonda Simona per ascoltare da essa un racconto pacificante e istruttivo; un ammaestramento, insieme fisico e metafisico, che molti di noi non sanno di avere così a portata di mano.
Questo lavoro ci rende evidente che per ottenere una visione luminosa bisogna averla offerta, prima, agli altri. Quegli altri siamo noi, qui, e questo divenire è da sempre anche il nostro.
Stampe con emulsione alla gelatina ai sali d'argento stesa a pennello su carta cotone